Lo ha sperimentato il ricercatore David Whitlock, chimico dell’Università del Massachussetts, che per 12 anni non ha fatto una sola doccia, anzi ha usato per “lavarsi” uno spray di batteri che lui stesso aveva costruito perché riteneva già qualche tempo che la salute e la pulizia della pelle dipende anche dal tipo di batteri che la colonizzano.
Anche nel microbiota cutaneo ci sono batteri buoni e batteri cattivi; quando ci si lava, o si disinfetta la cute o si deterge in maniera impropria, ma anche quando si usano cosmetici non idonei e con elevate concentrazioni di conservanti, ecco che prendono il sopravvento i batteri maleodoranti e cattivi per la nostra pelle, in grado di stimolare i radicali liberi e tutte quelle sostanze tossiche e dannose per il mantenimento del delicato equilibrio della nostra cute.
Dopo aver fatto qualche ricerca, Whitlock scopri che i cavalli si strofinano tra loro i batteri viventi nella loro pelle per proteggere appunto la loro flora cutanea. Questi cavalli non puzzavano e non avevano mai avuto malattie cutanee. Non solo, il loro pelo era lucido, luminoso e pulito.
David Whitlock raccolse questi batteri buoni, che neutralizzano gli organismi dannosi e le sostanze pericolose della pelle, e li ha trasformò in uno spray di batteri vivi, che da allora usò per la sua igiene quotidiana senza più lavarsi.
Qual era il meccanismo? Oggi sappiamo che questi batteri ostacolano quelli che rompono la molecola dell’ammoniaca: il composto che fa puzzare il nostro sudore.
L’obiettivo di questo ricercatore era quello di ricreare le condizioni originali della sua pelle. Non solo, il suggerimento era quello di usare l’acqua solo quando si ha davvero bisogno di togliere lo sporco.
Suggerimenti? No alle sostanze aggressive, Si al mantenimento della flora naturale della pelle.
Cominciano ad affacciarsi sul mercato cosmetici contenenti probiotici. Ma attenzione!! Anche qui si nascondono falsi miti e speranze. Rivolgiamoci a professionisti e ad aziende serie.