Sono stimate 371mila le diagnosi (196.000 uomini e 175.000 donne) di tumore in Italia nel 2019. Ed ecco i cinque tumori più frequenti:
Il colon retto è al secondo posto, ma se si aggiunge il tumore allo stomaco il tratto digestivo è quello sicuramente più colpito. Ma di chi è la colpa di questa crescita enorme di tumori negli ultimi anni?
Le cause principali che possono favorire l’insorgenza dei tumori al tratto gastroenterico sono legate in maniera importante agli stili di vita e alle abitudini alimentari. E’ abbastanza? Certo direste voi, ma SOLO se si hanno dei fattori genetici predisponenti. Tutto vero, tuttavia negli ultimi anni si sono rivoluzionati i concetti sui REALI fattori di rischio.
Consideriamo, ad esempio, il tumore allo stomaco, i ricercatori sono sempre più convinti che ancora una volta gli agenti microbici hanno un peso, in particolare l’Helicobacter pylori. Tale microrganismo, agente dell’ulcera gastroduodenale, aumenta enormemente (fino al 90% secondo alcuni autori) il rischio di tumore gastrico.
Se andiamo a guardare la letteratura recente, alla base del carcinoma al colon sembra esserci ben più di un meccanismo, spesso correlato alla disbiosi intestinale e allo squilibrio del microbiota. Alcuni microbi o cluster batterici, per esempio, possono metabolizzare le sostanze presenti nell’alimentazione producendo composti cancerogeni potenzialmente pericolosi per il nostro DNA, che attraverso mutagenesi possono provocare crescite cellulari anomale e quindi tumori.
Studi condotti negli ultimi anni hanno ormai associato il tumore del colon-retto ad alcuni specifici batteri, tra cui i Bacteroides, il Fusobacterium nucleatum o la Prevotella. Certamente la presenza in grandi quantità di questi batteri correla con il rischio tumorale, anche se ormai molti ricercatori sono sempre più convinti che ci sono complesse interazioni (cluster) tra più microbi, e non uno solo, a causare un maggior rischio.
Tutti potrebbero pensare a questo punto che sarebbe necessario esaminare la presenza di questi microrganismi per capire se si è a rischio tumorale. Risposta: NON è cosi semplice poiché non esistono esami così approfonditi per capire e interpretare le interazioni tra microbi e il nostro corpo. Conosciamo ormai tutti, o meglio avvertiamo clinicamente, INVECE la disbiosi intestinale. E forse su questa possiamo avere qualche chance per contrastarla.
Rubinstein MR et al. Fusobacterium nucleatum promotes colorectal carcinogenesis by modulating E-cadherin/beta-catenin signaling via its FadA adhesin. Cell host & microbe 14,195–206 (2013). doi: 10.1016/j.chom.2013.07.012
Sobhani I et al. Microbial dysbiosis in colorectal cancer (CRC) patients. PLoS ONE 6:e16393 (2011). doi: 10.1371/journal.pone.0016393
Wu S et al. A human colonic commensal promotes colon tumorigenesis via activation of T helper type 17 T cell responses. Nat Med 15, 1016–1022 (2009). doi: 10.1038/nm.2015